martedì 19 maggio 2009

OSSIMORO

Riguardano le puntate di Dott House non si può fare a meno di notare che esiste in lui una contrapposizione: il suo essere un duro e un bastardo, viene indebolito dalla sua unica debolezza...essere ZOPPO...cosa di cui spesso si lamenta.
infatti..per chi con conosca le prime puntate... il suo difetto è causato dalla scelta della sua ex moglie..quindi House sa a chi dare la colpa!!!
ma comunque resta che, a causa di questo, il suo personaggio è duplice.
la differenza con dott jakyll e mister hyde è che questo duplice personaggio non può scegliere quando cambiare il suo "essere", mentre House riesce a controllare se stesso e far "vedere" solo ciò che lui voglia che sia visto...
anche lui quindi indossa una bella e vistosa maschera!!





...curiOsandO tra le varie tesi semiOtiche attuali...ripOrtO qui un interessante articOlO scritto da NicOla Dusi riguardO il fantasticO dOttOr hOuse..

House piace?
"È la domanda che Giorgio Grignaffini mi aveva posto, quando questo articolo era solo
un'ipotesi. Per tentare di rispondere, in modo rapsodico e certo non esauriente, torniamo
ad occuparci del personaggio di House sul piano narrativo, che appare al momento come
indissolubile dal suo interprete, Hugh Laurie.
Innanzitutto, House è un malato incurabile, accompagnato costantemente dal dolore fisico. A
dir meglio, è un ex-malato diventato zoppo, un handicappato fisico permanente. Inoltre è
dipendente dall'antidolorifico, cosa che come sappiamo gli procurerà l'accusa di
tossicomania verso la fine della prima stagione e ancora peggio nelle seguenti. Sembra una
stravaganza, invece è parte in modo strutturale del personaggio. House non è solamente un
geniale esperto di diagnostica, ma è un eroe marchiato, che ha superato la sua prova e porta
su di sé il marchio visibile della lotta con i veri antisoggetti del racconto: la malattia, il dolore
e la morte.
Ha infatti il volto segnato come un moderno S. Francesco, è un martire del male del
mondo, che porta su di sé stoicamente, e non manca a volte di farlo notare. E rispetto alla
cura effimera data delle pasticche contro il dolore, House è rassegnato e ironico, senza rancori nascosti.
Il personaggio di House è allora un malato che cura i malati, quindi è al loro livello, anzi
spesso soffre più di loro. Per questo non porta il camice, non tanto (o non solo) per trasgredire
ai regolamenti dell'istituzione. L'aver accettato la propria sorte gli permette di non cadere
nei tranelli del buonismo o del rispetto delle regole: lavorando sui suoi “pari”, egli va dritto
al sodo, se capisce di cosa si tratta. E finché non lo capisce non lascia perdere, anche mettendoli a rischio.
House non può camminare senza bastone e nelle fiabe, si sa, lo zoppicare è un indizio del
diabolico. A livello simbolico, infatti, House non appartiene del tutto alla sfera dei valori
positivi e degli eroi “buoni” (com'erano quasi tutti i medici di E.R.): certo è un giusto, ma a
modo suo, con molte qualità dell'antieroe: non è solo burbero, è spesso cattivo, brusco e
sarcastico. Ma sa anche essere gentile e profondo, a volte, capace di parlare direttamente al
lato più nobile dei pazienti e di andare al di là delle convenzioni. Se come personaggio è in
parte assimilabile al dottor Benton di E.R., scorbutico ma geniale, oppure a Gil Grissom di
C.S.I., la misantropia e l'asocialità di House lo affiliano di diritto ai grandi nomi del giallo,
come Dupin o Sherlock Holmes.
Inoltre, l'handicap di House lo avvicina, almeno un po', a narratori ciechi come Omero o
Borges; oppure a Nero Wolfe, un detective che se ne stava immobile nel suo studio mentre i
collaboratori gli portavano i dati da analizzare16. Intendiamo dire che il limite fisico di
House lo costringe alla consapevolezza, lo riporta sempre alla realtà delle cose, ma gli apre
anche una sorta di seconda vista sui mondi possibili delle vite degli altri, nonché sui
meccanismi interni che regolano i loro corpi al di là dei loro racconti, delle loro
inconsapevolezze o delle loro menzogne.
C'è ancora un'altra ipotesi, che viene dal racconto fatto da House sul suo caso agli studenti,
nel penultimo episodio della prima stagione. Quando egli doveva venire operato alla
gamba, nel tentativo estremo di riabilitarla, aveva chiesto di essere messo in coma
farmacologico per sopportare il dolore prolungato di un drenaggio che avrebbe, secondo la
sua diagnosi, risolto il problema senza bisogno dell'operazione. In realtà appena in coma
egli viene operato lo stesso, su richiesta della moglie. Tornerà alla vita invalido, ma solo
dopo un minuto morte apparente.
In questo frangente, il suo stare nel limbo ci viene mostrato
con immagini molto particolari, nelle quali House si guarda da fuori e, simultaneamente,
segue le vicende degli altri pazienti (operati alla gamba come lui). Una visione dall'alto, da
“quasi-morto”, come un essere angelico, che giustifica forse la raffinata capacità empatica di
House. Ma anche un'esperienza che gli rimarrà addosso: per House conta ormai solo l'essere
nel mondo, e non c'è trascendenza o altra salvezza al di là del qui e ora. È un pragmatista che
ama la vita e la difende, anche a costo di scelte estreme. O forse ama più che altro se stesso e
la sua verità, come gli rinfacciano i colleghi? House, diabolicamente, non si fida del mondo:
in modo molto pratico e umano (troppo umano, forse), House è un incredulo, che crede
solo nell'esperienza e vuole mettere il dito nella piaga.
Il suo modo acido è compensato dallo sguardo ironico che getta sulle cose, sugli altri e su se
stesso, e dall'acuta sensibilità nel comprendere gli stati psicologici dei suoi interlocutori. Ma
le passioni più esplicite del personaggio di House sono l'ambizione di capire, il cinismo e la
solitudine
. Come il commissario Adamsberg di Fred Vargas, il dottor House persevera nei
suoi errori, e va fino in fondo ad ogni sua scelta, per quanto in effetti non ne paghi le
conseguenze se non in termini di smacco personale.
Secondo Bernardelli (2007), House può permettersi di continuare a sbagliare, fino a
risolvere ogni caso, proprio perché è un personaggio misogino, cattivo, scostante: se un
“buono” sbaglia è la fine, perde la faccia, deve fare atto di contrizione ecc. (infatti il dottor
Kildare era “infallibile”); se invece sbaglia uno che non prende sul serio niente e nessuno
tranne il suo lavoro, significa che il lavoro è da rifare, migliorare, da ripetere variando. La
cattiveria di House è quindi strutturale, perché ha a che fare con la credibilità delle ipotesi
messe alla prova, rende accettabili gli errori, e permette la dinamica seriale interna ad ogni episodio.
House non è un eroe tragico, bensì un anarchico con una morale estranea alle regole
comuni, a cui sostituisce un'etica altra, che va al di là delle regole generali per rapportarsi, da
singolo, a un'altra singolarità assoluta: il suo paziente, con il suo caso specifico. Quella di
House è una “iper-etica”, nella lettura filosofica che ne dà Blitris (2007), poiché egli segue
una passione pura, assoluta, che risponde solo ad un imperativo: il dovere di salvare il
proprio paziente con ogni mezzo, lecito o illecito. Se House usa il sarcasmo, è di solito per
eliminare i giri di parole e i depistamenti: la sua è una ricerca di verità che non ammette
deroghe. Ma in tutto questo, non si può negare che House a volte appaia anche di un
narcisismo irritante. O è, invece, rassicurante? “Dimmi cosa preferisci”, direbbe House, “un
dottore che ti tiene la mano mentre muori, o uno che ti ignora mentre migliori?”.


Sotto consiglio di "verità" che ha consigliato di essere brevi e concisi ho estrapolato la parte più interessante del dott.Dusi.
E in pratica mi ci sono ritrovata, il post precedente che ho fatto è stata una semplice conferma con quest'ultimo, anche se non con termini forbiti e ricercati.
Cosa si chiede il dott.Dusi, a mio avviso????
Quanto può dare fastidio una personalità spigolosa e a tratti fastidiosa?
E quando ci rendiamo conto che di quella personalità ne abbiamo prepotentemente bisogno perchè unica?
House racchiude in sè il cielo e l' inferno, a mio dire.
Non esiste pietà, nè sensibilità.
Ma solo cura e professionalità, inferno personale a parte.
E credo che niente di meglio possa curare il dolore che il sarcasmo e l'ironia.
...con la speranza di essere stata abbastanza breve e concisa, cordialmente vi saluto.
-Sara Manna-


lunedì 18 maggio 2009

SERENDIPITY

Vi riporto un acuta riflessione di Roberta Rizzo: 
"potremmo forse dire che il modo in cui il dott house scopre le varie malattie dei suoi pazienti corrisponda in un certo senso al modello della serendipity? "
Questa consiste nell'osservare un dato imprevisto anomalo e strategico, che fornisce occasione allo sviluppo di una nuova teoria o all'ampliamento di una teoria già esistente.
Prima di tutto, il dato è imprevisto. Una ricerca diretta alla verifica di una ipotesi, dà luogo ad un sottoprodotto fortuito, ad una osservazione inattesa che ha incidenza rispetto a teorie che, all'inizio della ricerca, non erano in questione.
Secondariamente, l'osservazione è anomala, sorprendente, perché sembra incongruente rispetto alla teoria prevalente, o rispetto a fatti già stabiliti. In ambedue i casi, l'apparente incongruenza provoca curiosità; essa stimola il ricercatore a
trovare un senso al nuovo dato, a inquadrarlo in un più ampio orizzonte di conoscenze.
In terzo luogo, affermando che il fatto imprevisto deve essere strategico, cioè deve avere implicazioni che incidono sulla teoria generalizzata, ci riferiamo, naturalmente, più che al dato stesso, a ciò che l'osservatore aggiunge al dato. Com'è ovvio, il dato richiede un osservatore che sia sensibilizzato teoricamente, capace di scoprii.re l'universale nel particolare. Dopotutto, gli uomini hanno osservato per secoli fatti banali come lapsus linguae o lapsus calami, sviste tipografiche e amnesie, ma era necessaria la sensibilità teorica di un Freud per considerare questi fatti come dati strategici, grazie ai quali egli poteva ampliare la sua teoria della repressione e degli atti sintomatici.

Robert K. Merton, Elinor G. Barber
Viaggi e avventure della Serendipity
Il Mulino, 2002

domenica 17 maggio 2009

...solitudine...

Guardando tra sul blog del dottor House, ho letto la frase che ha postato Sara: "quando non piaci a nessuno devi avere ragione altrimenti non vali nulla".
questa frase mi ha fatto pensare alla condizione di House, perchè è il protagonista del nostro blog, ma anche in generale a vari personaggi, come per esempio il Nash, protagonista di A beautiful mind, e a molte altre persone che possono essere considerate al di sopra della normalità...i cosi detti GENI.
Questi, quindi anche House che è da molti considerato un genio (altrimenti non si rivolgerebbero ad un dottore bastardo come lui; anche infatti la sua ex moglie pur di salvare l'attuale marito si rivolge a lui) e proprio per questo si trova a disagio all'interno di una "società".
Il caso di House è un esempio eclatante in quanto non si fida di nessuno e preferisce passare la sera di natale da solo piuttosto che fingere;
 ma ci sono molti altri casi, come per esempio quello di nash, in cui la genialità e l'intuzione sono proprio causa di alienazione dal resto della comunità di appartenenza.
infatti che senso ha contiuare ad essere circondato da persone che non ci capiscono?
House, sembra proprio essere l'esempio di questa alienazione....
rifiuta anche coloro a cui sembra più legato: la sua ex moglie che dopo una serie di avventure decide di lasciare suo marito; la cuddy che dopo quel famoso bacio viene allontanata come un appestata; cameron che viene rifiutata con la futile scusa delle complicazioni lavorative.
Ma oltre a queste donne, esempio della sua volontà di stare da solo è  il fatto che House continua a ricercare delle storie momentanee, a pagamento, e neanche da queste donne vuole che si instauri un rapporto che vada al di la del semplice "rapporto".
ricordo infatti una puntata in cui l'accompagnatrice chiamata da House, cerca di instaurare un legame, chiedendogli di cosa abbia bisogno, quale siano i suoi problemi eccc...ma lui la allontana dicendo: "NON MI DIRE CHE HAI BISOGNO DI PARLARE PRIMA!"
Quindi si può pensare ad house come il cosidetto solitario, orso del kispios (ricordando una famosa pubblicità) che si procura il cibo da soli e che non ha bisogno di alcun contatto con gli esseri della stessa specie, perchè falsi e bugiardi.

ENRICA MARRELLI

venerdì 15 maggio 2009


Proprio in riferimento al film "a beautiful mind" volevo ricordare che c'è un altro aspetto che accomuna i due: entrambi hanno la mania di scrivere...Nash su ogni superficie che gli si ponga davanti; House sulla sua lavagnetta del suo studio e in assenza di questa, per esempio nella puntata in cui si trova bloccato con l'ex moglie in aereoporto, sulla parete dell'aereoporto stesso con un rossetto...
Quindi c'è da pensare : il mettere per iscritto i loro pensieri li aiuta a comprendere il problema di cui si stanno occupando!
Permette di mettere ordine nella confusione della loro mente!

ENRICA MARRELLI

giovedì 14 maggio 2009

HOUSE Vs. NASH

Leggendo un romanzo scritto da Sylvia Nasar dal titolo "Il genio dei numeri" ho trovato alcune analogie tra Nash,protagonista del romanzo,e House.Non so chi di voi conosce Nash o a chi è capitato di guardare almeno una volta "A beautiful mind" ma in breve si tratta di un grande matematico conosciuto in particolare per la sua "teoria sui giochi",che all'età di 30 anni viene colpito da schizofrenia paranoide-allucinatoria,in pratica un pazzo.Di seguito volevo riportare alcuni pezzi tratti dal libro che descrivono bene la personalità di Nash,e dal mio punto di vista anche di House.Nash viene descritto come un uomo bello,arrogante ed eccentrico e di lui si scrive:" Il genio di Nash apparteneva al genere misterioso che è associato più di frequente alla musica e all'arte che non alla più antica di tutte le scienze.Non era semplicemente il fatto che la sua mente lavorasse più in fretta,che la sua memoria fosse più ritentiva.o che la sua capacità di concentrazione fosse migliore.I suoi lampi di intuizione erano NON RAZIONALI......Nash prima aveva la VISIONE,e solo molto tempo dopo costruiva le laboriose dimostrazioni.Ma anche dopo che aveva cercato di spiegare un risultato sbalorditivo , il percorso reale che aveva seguito rimaneva un mistero per gli altri che tentavano di capire il suo ragionamento......desideroso di sbalordire,era sempre alla ricerca di problemi veramente difficili......A un certo punto fu affascinato dall'idea che le droghe potessero amplificare le perfomance fisiche e intellettuali...........lo trovavano immensamente strano.Lo descrivevano come RISERVATO,ARROGANTE,PRIVO DI EMOZIONI,DISTACCATO,INQUIETANTE,ISOLATO E STRAVAGANTE.......un giovanotto apparentemente distaccato dalle emozioni altrui,per non parlare delle proprie,era in grado di vedere con chiarezza che le motivazioni e i comportamenti più umani sono tanto misteriosi quanto la matematica stessa......."

Questo tipo di personalità è stata molto studiata da psichiatri e biografi che affermano ad esempio che " un carattere introverso e distaccato può essere particolarmente incline alla creatività scientifica....la genialità è la brillante invenzione di qualcuno che cerca una via di fuga".

Ovviamente per quanro riguarda Nash si tratta di un personaggio reale,House non è un matematico e sicuramente non ha fatto nessuna scoperta scientifica...ma sarete sicuramente d'accordo con me sul fatto che la loro personalità nonchè il loro METODO "INTUITIVO" sia molto molto simile.

Non so se poi ricordate le puntate in cui House inizia anch'esso a soffrire di allucinazoni e a vedere in ogni piccola cosa dei messaggi che solo lui era in grado di interpretare...come se i suoi momenti di follia amplificassero le sue capacità intellettive,esattamente come accadeva per Nash durante i suoi anni di follia dai quali guarì quasi miracolosamente.


House non è reale,ma esistono uomini reali come Nash che hanno in sè qualcosa di incredibile e quasi surreale che lasciano una forte impronta...non è detto che non ci sia realmente un House nel mondo!!!

Marianna Giudice

mercoledì 13 maggio 2009

Il perchè house diventa medico!!


controllate anche questo altro video.
purtroppo non posso postarlo perchè l'embled non è incorporato!!

"GIURAMENTO DI IPPOCRATE"

Dato che Sara lo cita, mi sembra oppurtuno postarne una copia, anche nell'originale testo greco per coloro che amano i classici.
Comunque la sostanza non cambia.
ECCO A VOI 

L'originale greco:

« Ὄμνυμι Ἀπόλλωνα ἰητρὸν, καὶ Ἀσκληπιὸν, καὶ Ὑγείαν, καὶ Πανάκειαν, καὶ θεοὺς πάντας τε καὶ πάσας, ἵστορας ποιεύμενος, ἐπιτελέα ποιήσειν κατὰ δύναμιν καὶ κρίσιν ἐμὴν ὅρκον τόνδε καὶ ξυγγραφὴν τήνδε.

Ἡγήσασθαι μὲν τὸν διδάξαντά με τὴν τέχνην ταύτην ἴσα γενέτῃσιν ἐμοῖσι, καὶ βίου κοινώσασθαι, καὶ χρεῶν χρηίζοντι μετάδοσιν ποιήσασθαι, καὶ γένος τὸ ἐξ ωὐτέου ἀδελφοῖς ἴσον ἐπικρινέειν ἄῤῥεσι, καὶ διδάξειν τὴν τέχνην ταύτην, ἢν χρηίζωσι μανθάνειν, ἄνευ μισθοῦ καὶ ξυγγραφῆς, παραγγελίης τε καὶ ἀκροήσιος καὶ τῆς λοιπῆς ἁπάσης μαθήσιος μετάδοσιν ποιήσασθαι υἱοῖσί τε ἐμοῖσι, καὶ τοῖσι τοῦ ἐμὲ διδάξαντος, καὶ μαθηταῖσι συγγεγραμμένοισί τε καὶ ὡρκισμένοις νόμῳ ἰητρικῷ, ἄλλῳ δὲ οὐδενί.

Διαιτήμασί τε χρήσομαι ἐπ' ὠφελείῃ καμνόντων κατὰ δύναμιν καὶ κρίσιν ἐμὴν, ἐπὶ δηλήσει δὲ καὶ ἀδικίῃ εἴρξειν.

Οὐ δώσω δὲ οὐδὲ φάρμακον οὐδενὶ αἰτηθεὶς θανάσιμον, οὐδὲ ὑφηγήσομαι ξυμβουλίην τοιήνδε. Ὁμοίως δὲ οὐδὲ γυναικὶ πεσσὸν φθόριον δώσω. Ἁγνῶς δὲ καὶ ὁσίως διατηρήσω βίον τὸν ἐμὸν καὶ τέχνην τὴν ἐμήν.

Οὐ τεμέω δὲ οὐδὲ μὴν λιθιῶντας, ἐκχωρήσω δὲ ἐργάτῃσιν ἀνδράσι πρήξιος τῆσδε.

Ἐς οἰκίας δὲ ὁκόσας ἂν ἐσίω, ἐσελεύσομαι ἐπ' ὠφελείῃ καμνόντων, ἐκτὸς ἐὼν πάσης ἀδικίης ἑκουσίης καὶ φθορίης, τῆς τε ἄλλης καὶ ἀφροδισίων ἔργων ἐπί τε γυναικείων σωμάτων καὶ ἀνδρῴων, ἐλευθέρων τε καὶ δούλων.

Ἃ δ' ἂν ἐν θεραπείῃ ἢ ἴδω, ἢ ἀκούσω, ἢ καὶ ἄνευ θεραπηίης κατὰ βίον ἀνθρώπων, ἃ μὴ χρή ποτε ἐκλαλέεσθαι ἔξω, σιγήσομαι, ἄῤῥητα ἡγεύμενος εἶναι τὰ τοιαῦτα.

Ὅρκον μὲν οὖν μοι τόνδε ἐπιτελέα ποιέοντι, καὶ μὴ ξυγχέοντι, εἴη ἐπαύρασθαι καὶ βίου καὶ τέχνης δοξαζομένῳ παρὰ πᾶσιν ἀνθρώποις ἐς τὸν αἰεὶ χρόνον. παραβαίνοντι δὲ καὶ ἐπιορκοῦντι, τἀναντία τουτέων. »

La versione italiana:

« Giuro per Apollo medico e Ascelpio e Igea e Panacea e per gli dei tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto: di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi desiderano apprenderla; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.

Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa.

Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.

Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.

In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.

Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell'esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.

E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro. »
TESTO MODERNO

Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:

  • di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
  • di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
  • di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l'eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario;
  • di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;
  • di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
  • di promuovere l?alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l?arte medica;
  • di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
  • di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;
  • di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza e alle mie doti morali;
  • di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
  • di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
  • di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico;
  • di prestare assistenza d'urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'autorità competente;
  • di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è? confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
  • di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione.

QuandO nOn piaci a nessunO.... devi avere ragiOne, altrimenti nOn vali niente.


E' da quest'affermazione di House che voglio partire per pure e semplici considerazioni personali, il che non siginfica non discutibili... in particolare amo discuterne perchè coinvolge un pò di quella che è una sfera personale: in poche parole nata e cresciuta tra medici e infermieri, a stretto contatto con le sofferenze di ogni giorno, mi rende più sensibile a tutto questo.

Stranamente su questo argomento ho sempre dibattuto con i miei... non amavano guardare questo telefilm, e tutt' ora ogni volta che mi rintano in camera mia si accendono dibattiti accesi.

"Ti piacerebbe farti curare da un cinico come quello?", oppure "va contro tutti quelli che sono i principi d' Ippocrate pur essendo un medico, non gliene frega di niente e di nessuno", oppure "io non lo capisco, è strano e perdi tempo a guardarti ste cose".

Ne approfitto per dire qui apertamente che tutti questi discorsi nononstante ne sappiano più di me in questo campo hanno acceso ancora di più la curiosità.

La domanda che nessuno si pone è: cosa si cela dietro? Perchè rimanete lì, sulla vostra posizione a puntare il dito?

Ognuno è fatto come è.

E a me piace così com'è.

Gli approcci saranno "poco ortodossi", le cure estreme, non sarà il classico medico "affabile e simpatico" che ti viene a visitare ogni cinque minuti ( il che dal mio punto di vista è meglio perchè questi tipi sopra citati possono diventare anche snervanti....se uno sta male vorrebbe essere sempre controllato con domande a volte idiote e che non portano da nessuna parte invece di diagnosticare concretamente quello che ipoteticamente potrei avere?)....

almeno è uno che non perde tempo.... perchè quello che ha a disposizione lo utilizza per risolvere i suoi casi.

Lo chiamo "uomo d'elite".... non si occupa di casi che non gli garbano, ama districarsi in situazioni assurde... ed è d'elite perchè ti porta a un bivio: o lo si ama o lo si odia.

Sinceramente per me è un uomo che va oltre determinate "classi di pensiero" perbeniste e conformiste, in fondo penso che quando dentro di te c'è genialità è anche consono che tu possa agire nella maniera che più ti piace, se conduce ad ottimi se non eccellenti risultati.

Non sarò un medico, non sarò un' esperta.

Ma questo è House, e ve lo presento dal mio punto di vista (ripeto anche non condivisibile) con tutto quello che ha di "marcio" e con tutto quello che ha di buono.



-Sara Manna.-



House - Tra Satira e Realtà

Mi prendo un attimo di tempo nello scrivere per riorganizzare le idee; effettivamente non ho ben chiaro neppure io dove voglia arrivare con questo intervento. Ma ho ben chiaro da cosa voglio partire e cosa voglio analizzare: credo sia già un inizio, no?

 M'è capitato (e qui recito il mea culpa e chiedo scusa a tutti per la mia totale deviazione e perversione mentale nel prender come insegnamenti le sue parole) di pensare alle orazioni dell’Orazio, nel mentre commentava la funzione comunicativa del demenziale, serrando la morsa su quel simpatico trio di voci che è la Gialappa’s Band.

E in un attimo, nella testa, le informazioni tutte chiare, o confuse forse (non fa molta differenza, in entrambi i casi si va incontro ad una quantità fin troppo ampia di notizie). Quel trio di folli ha effettivamente messo su (parlo un po’ a vanvera in questo perché non ho idea se l’abbiano ideata loro) una serie satirica su quell’House di cui ci stiamo interessando da un po’ di tempo.

 Inizialmente pensavo che il Gialappa’sHouse fosse una trasposizione contraria dell’House che conosciamo noi; una specie di anti House che riportasse, in sé, il contrario di tutto ciò che House rappresenta nel mondo della fiction. A poco a poco (e devo confessarvi che il poco a poco è stato veramente poco; questo intervento infatti nasce dalla “illucidità” di un momento) mi sono reso conto che potrebbe non essere così.

L’House Gialappassiano, in effetti, rappresenterebbe gli stessi caratteri dell’House della fiction, ma trasportando la sua personalità su casi comuni, semplici e reali. All’House della fiction capitano sempre casi difficili, al limite della possibilità reale; al GialappassHouse invece capitano solo casi comuni, da gente che si rompe un braccio a persone che prendono la scossa. Anzi, oserei dire, che l’House della satira è addirittura un’esaltazione dei caratteri dell’House della fiction.Quest’ultimo, spesso, rifiuta di guardare in faccia la realtà in favore di una sua tesi, a volte surreale, che in rarissimi casi, forse addirittura nulli, risulta errata. Ma tutto ciò, come detto un attimo fa, avviene sempre di fronte a casi difficilissimi. Il superHouse, chiamerò così quello della Gialappa’s per indicare l’esaltazione del “maniacale” modo di essere dell’House fictioniano, non fa altro che amplificare quei caratteri che contraddistinguono quest’ultimo, applicandoli poi su casi che potremmo definire “reali”.

E qui vorrei spostare adesso la riflessione su quella che era una delle nostre domande iniziali. House, il metodo House o semplicemente un medico simile ad House possono esistere nella vita reale, o ci si ridurrebbe ad una versione, logicamente meno demenziale, dell’House Gialappassiano?

Vi invito anche a riflettere sulle figure dei personaggi che girano intorno all’House della satira.
Non ho ancora le idee chiare e vi chiedo scusa se sono stato poco chiaro, ma ho il vago sospetto che aprendo una discussione in questo senso, potremmo rintracciare una nuova chiave di lettura del nostro problema (che alla fine, dal mio punto di vista, non vogliamo risolvere, ma solo trovare più vie per analizzarlo).

E Splat! I miracoli del web! Non potevo non postarvi la prima puntata di Dottor House di mai dire Martedì. Le ho viste tutte e, devo dire, mi sono divertito.



TAKE IT EASY!

Baci e abbracci

Vostro Gianluca Foreman o_O

martedì 12 maggio 2009

domenica 10 maggio 2009

lo strano caso del dottor House

“Il cinico è uno che conosce il prezzo di tutto, e il valore di nulla. Il cinismo è l’arte di vedere le cose come sono, non come dovrebbero essere”
Oscar Wilde sintetizza bene la personalità di Dottor House: lui vede le cose come sono. E’ freddo, arrogante, sicuro di sé, perché sa qual è il mondo in cui si muove, sa e ripete che “tutti mentono”. Ma proprio per questo è anche solo e infelice, e se nella sua infelicità è la radice del suo sarcasmo, lì è anche il segreto del suo successo.
Siamo arrivati a metà della nuova stagione degli episodi di dottor House, e ormai il cambio di rotta della serie è evidente. Nel nono episodio della quinta stagione, L’ultima risorsa, un uomo arriva al pronto soccorso armato di pistola, prende in ostaggioElenco puntato un gruppo di pazienti oltre al dottor House e alla sua assistente, intenzionato ad avere una diagnosi a qualsiasi costo. L’ossessione del dottor House lo porta addirittura a restituire la pistola al sequestratore, quando questo la cede, pur di arrivare a scoprire il suo male.
Insomma, dottor House lentamente abbandona quella che era la sua caratteristica più genuina agli albori del suo sorgere nel firmamento televisivo: il realismo. Ormai col passare del tempo la serie è sempre più simile a quella sfilza innumerevole di telefilm americani che nascono col singolare proposito di rispecchiare la realtà del vivere quotidiano, e finiscono per rivelarsi un cumulo di vicende assurde.
Una volta bastava un caso complicato, una malattia impensabile, scoperta grazie a un colpo di tosse o a un batterio nascosto nello jogurt, a tenerci incollati allo schermo. Ora gli sceneggiatori ravvivano il plot mettendo le pistole in mano ai pazienti, riempiendo le scene di dettagli crudi o drammatici. E mentre prima la malattia era la vera protagonista, ora il paziente fa solo da sfondo ad altre trame. Così nasce l’amore impossibile tra dottor House e la Cuddy, compresso tra la freddezza di lui e il romanticismo di lei.
Eppure nonostante tutto questo, la serie è ancora straordinaria, un piccolo faro nella nostra televisione. La personalità insolita di Dottor House riesce sempre a calamitare intorno a sé ogni evento e ogni attenzione, e soprattutto non ci fa mai stancare di lui. Raramente nel cinema o nella letteratura si riescono a creare personaggi con un carattere tanto fuori dal comune, eppur così intrigante. Chiunque è affascinato dallo “strano caso del Dr. House”, e guarda all’individualità del protagonista come a un diamante dalle mille sfaccettature, un eterno mistero da decifrare.
Non c’è da sorprendersi se è stata la serie Dr. House a trionfare alla trentacinquesima edizione dei People’s Choice Awards, i premi assegnati dal pubblico televisivo americano, che si è tenuta il 7 Gennaio a Los Angeles. Il serial si è aggiudicato due premi, quello per la Miglior serie televisiva drammatica e quello per il miglior star maschile assegnato a Hugh Laurie.
  • Monia Colella
RISPOSTA DI ENRICA MARRELLI
e brava Monia... io concordo pienamente con te:dott house rasenta la fantascienza. 
Ma ormai, penso, in un mondo come il nostro, in cui la tecnologia e la scienza hanno raggiunto traguardi impensabili, è necessario che il telefilm si distacchi dalla realtà e che ci presenti un mondo che non è il nostro, ma quello che comunque ognuno di noi vorrebbe. infatti che di noi non vorrebbe un medico come House, che nonostante la sua "bastardaggine" ci cura da tutti i mali, anche quelli che erano stati diagnosticati come mortali??? POI, per quanto riguarda la centralità dei personaggi e della loro storia piuttosto che della malattia, penso che se qualcuno volesse davvero vedere come si sviluppa e come si cura una malattia, guarderebbe un canale scientifico e non ITALIA UNO!!!

mercoledì 6 maggio 2009

[Secondo Gruppo di Lavoro] Il successo di Gregory Krauss



INSERIAMO DI SEGUITO GLI INTERVENTI DI ALCUNI STUDENTI. SIANO PUNTO DI PARTENZA PER RIPRENDERE IL NOSTRO LAVORO. RIPARTIAMO INSIEME DA QUESTE CENERI PER RISORGERE COME L'ARABA FENICE.


SCUSATE SE MANCA QUALCOSA, MA ABBIAMO PRESO SOLO ALCUNI POST. ABBIAMO BISOGNO DEI VOSTRI COMMENTI, CONTINUEREMO QUI. QUINDI COMMENTATE, COMMENTATE COMMENTATE.

Gianluca Arena

FROM GIANLUCA ARENA:

Ciao a tutti!



Volevo condividere una piccola considerazione sul perchè House piace a chi lo guarda; la figura del medico che salva sempre i suoi pazienti non è solo una figura professionale ed, al di là della personalità di House, che può piacere o meno, egli interpreta effettivamente la parte dell'eroe nello stesso modo in cui l'interpreta Clarck Kent in superman o Peter Parker in Spiderman. L'eroe, indipendentemente dal tipo di super potere che detiene nelle sue mani, sia questo una potenza sovrumana, poter usufruire di prerogative di particolari animali, o una mente dalle intuizioni geniali, piace al pubblico. Positivo o negativo che sia, l'eroe, attira su di sé gli sguardi di chi gli sta intorno, rappresenta il punto saliente della situazione in atto, insieme al problema da risolvere.

Salvare le vite degli innocenti, è questo che fa un eroe. In questo caso però House ha una marcia in più (o una possibilità in meno, dipende dai punti di vista); salvare la gente è il suo lavoro, è quindi obbligato a comportarsi allo stesso modo sia con il più santo dei pazienti che con il peggiore dei manigoldi.



Volevo passare adesso ad analizzare, per quel poco che ne capisco, il carattere e il modo del dr. House di porsi nei confronti degli altri. Burbero, a tratti sadico e meschino, cinico: credo siano le parole chiave per comprendere la sua personalità. Eppure, per quanto possa sembrare negativa la sua figura, piace a tutti quelli che guardano la serie. Nella vita reale, una persona del genere, sarebbe quanto meno criticata, come effettivamente nella serie fanno tutti coloro che gli stanno intorno; allora com'è possibile che tutti noi troviamo così affascinante quella figura? Non sono ancora riuscito a rispondermi effettivamente, i suggerimenti e le opinioni in merito sarebbero gradite.



Il metodo House? Un metodo di lavoro particolare. E' possibile applicarlo alla realtà? Alcuni danno risposte affermative, altri risposte negative: testimonianze sostengono che a volte essere trattati come House tratterebbe uno dei suoi collaboratori nel caso di una diagnosi sbagliata può aiutare a reagire con forza e tirare fuori il meglio di sé stessi per riprendere in mano il controllo della situazione e mostrare quanto in realtà si vale. Ipotizzerei comunque anche la possibilità di un rovesciamento totale della medaglia; essere trattati come un gruppo di inetti può demoralizzare ed abbattere, spegnendo totalmente la voglia della persona. Il metodo House è quindi applicabile, ma non può essere considerato un metodo sicuro perchè può portare sia ad un miglioramento che ad un netto peggioramento.



Un'ultima considerazione sul perchè la serie può piacere al pubblico. Comincio dall'affermazione di un'amica in cui mi sono imbattuto un pò di tempo fa: "House mi piace, ma se perdo una puntata non mi dispero; alla fine ogni puntata è un caso a sé da risolvere". Sarei in parte d'accordo, ma c'è qualcosa che non quadra e di cui non si tiene conto in questa affermazione: lo sfondo comune e le vicende che fanno da cornice alla storia e che coinvolgono i personaggi. La relazione con la Caddy, il flirt tra Cameron e House, poi quello tra Cameron e Chase sono caratteri propri delle comuni sit com e delle telenovelas. Alla fine House piace anche perchè racconta pezzetti di vita dei personaggi della storia, che surreali o meno, sono comunque verosimili e identificabili alla vita quotidiana.



Spero di essere stato comprensibile!

Se avete pareri a riguardo scrivete pure;

non mi interessa avere ragione o torto, mi bastano i vostri pareri, quindi dite tutto quello che pensate.

Baci e abbracci



Take it easy

Elenco presenti primo incontro e relative e-mail

QUI DI SEGUITO, I PRESENTI ALLO SCORSO INCONTRO DEL 05/05

# Sara Punto Manna
# Cristian Conforti
# Gianluca Arena
# Rocco Ciracì
# Marianna Giudice
# Ilenia Barberio
# Enrica Marelli
# Elvira Grisolia
# Annabella Muraca
# Marianna Esposito
# Sara Nudo
# francesco Cardile
# Giuseppina Maddalone
# Immacolata Scigliano
# Annunziata Gentile
# veronica Fasanella
# Elisa Costanza
# Fabrizia La Ratta
# Giuseppe Spadafora
# Flavia turtorto
# Monia colella
# gentile nunzia
# Alessandra Pellegrino
COLLAPSE
gianluca.arena@mondoailati.unical.it,
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davidecostantino.basile@mondoailati.unical.it,
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Stefi

FROM STEFI



Il successo del dottor House e della serie tv di cui è protagonista è dovuto ad una serie di fattori che sono stati presi in considerazione da tutti voi quali la sua logica, la sua filosofia di vita, il suo comportamento bizzarro, le sue risposte pungenti e la sua aria da genio indiscusso...
Ora a chi si è ispirato il regista per dar vita ad una serie così apprezzata e ad un personaggio così interessante e particolare?
Ebbene la serie prende ispirazione dai gialli di Sherlock Holmes, infatti in ogni puntata c'è un giallo da risolvere, costruire il puzzle e salvare il paziente è compito di Gregory House al quale viene riservata sempre l'ultima parola, che si rivela poi quella giusta!
Il dottor House è dunque il nuovo Sherlock Holmes con il quale ha molti punti i comune.
Sono entrambi detective impegnati nella risoluzione di un enigma, con la differenza che House è un detective in corsia....
Oltre ad avere in comune una grande capacità investigativa e un atteggiamento di distacco dal cliente-paziente, House ed Holmes fanno uso di un bastone, hanno talento per la musica (pianoforte e chitarra per il primo, violino per il secondo), hanno un solo amico nonchè aiutante (Wilson, per House e Watson per Holmes), a volte usano un animale come aiuto nelle investigazioni (un topo per House, Toby per Holmes).
Da notare è anche l'omofonia tra i nomi e il fatto che il creatore di Sherlok Holmes, Arthur Conan Doyle, costruisce il suo personaggio sulla figura di un medico che conobbe personalmente e che lo colpì per l'utilizzo nel suo lavoro di un metodo scientifico e di grandi abilità deduttive attraverso l'osservazione del paziente,tanto da capirne la professione e le attività recenti. Il medico in questione si chiamava Joseph Bell, brillante e freddo chirurgo scozzese.
Quindi Gregory House potrebbe rappresentare la chiusura del cerchio di Sherlock Holmes, che nasce da un medico e ne ispira un'altro.
E la pipa?
In un episodio il dottor House, entrato in un negozio per acquistare un nuovo bastone, prova un pipa di schiuma, evidente riferimento al vizio del fumo di Holmes.
Numerosi sono i riferimenti negli episodi della serie al detective letterario e al suo autore, per esempio nell'episodio "tutto per tutto" la paziente di House si chiama Esther Doyle, il cui cognome è lo stesso dello scrittore. In un altro episodio House riceve come regalo di natale un libro di Doyle. Per restare in tema di regali House riceve anche il "Manuale di interventi chirurgici di Joseph Bell".
Ecco dunque come tutto torna e il circolo si stringe attorno al medico della serie.
Questi sono alcuni dei riferimenti che uno spettatore attento può cogliere nel burbero House, a partire dalla suo essere "bastardo" e finendo al suo essere "brillante" nel risolvere il caso di turno.



Ecco io credo che il fascino di House stia proprio nel racchiudere tre persone diverse così simili e differenti al tempo stesso..egli rappresenta a mio avviso, se il suo personaggio è analizzato da questo punto di vista, la complessità umana. Inoltre le sue capacità sono pura potenzialità in divenire, caratteristiche dell'uomo ed esaltate nella sua persona.

Le potenziali soluzioni nascono dall'osservazione diretta dei fatti in Holmes e dei casi clinici in Bell e House. Inoltre essa in tutti e tre è affiancata da un metodo per così dire poco ortodosso, in cui il lato emotivo è messo da parte i favore dell'analisi e dell'investigazione per giungere alla diagnosi.
La risposta alla domanda se questo metodo funzionerebbe nella realtà secondo il mio parere è si, in quanto Bell è stato un personaggio reale che ha ispirato il letterario detective Holmes e di conseguenza il televisivo detective della diagnostica House. Credo che Bell riusciva ad essere brillante nel suo operato, non solo grazie alle sue capacità di medico, ma anche al suo metodo cosinderato freddo e distaccato, giacchè gli permetteva di concentrarsi solo ed esclusivamente sul problema.

Annabella Muraca

FROM ANNABELLA MURACA


Il Dr House è l'anticristo di tutta la categoria dei medici,chirurghi e assistenti del primo-secondo-terzo anno che finiscono in tv,per dimostare quanto sia bello salvare la pelle a perfetti sconosciuti,tipi lacrimosi da soap-opera,casi umani o esemplari da guinness dei primati con le patoligie più bizzarre del pianeta.
Gregory House è un mix ambulante di cinismo,sfacciataggine,maleducazione,sarcasmo;insomma un carattere insidioso e molesto che trasforma ogni parola in una freccia appuntita.
Uno che in ospedale va controvoglia,accetta incarichi quasi per sfida personale e tratta i suoi assistenti come bambini da svezzare all'infinito.
Per sviare l'antipatia nei suoi confronti,House deve fare ciò per cui è tanto pagato.
Ed ecco la parte cult del telefilm, la sfilza di momenti in cui brilla la sua genialità assoluta nell'indagine medico-chirurgica.
House è lo scopritore di malattie e patologie con l'intuito indagatore,di colui che tratta il benessere del corpo umano come ipotesi,teorie e contro-teorie.
Tutte queste cose riunite assieme, fanno di House la serie del momento,priva di intellettualismi o luoghi comuni di sopraffina ruffianeria televisiva.

Marianna Giudice 2

FROM MARIANNA GIUDICE


Dal momento che si è parlato poco del metodo house volevo dire un paio di cose....la prima regola fondamentale di House non è curare un paziente bensì CURARE UNA MALATTIA.Infatti se ci fate caso spesso House non entra in contatto personalmente col paziente a meno che non abbia una ragione valida per farlo e lascia alla sua equipe il compito di farlo al suo posto.E' persino infastidito dal dover visitare pazienti che spesso non accusano nient'altro che un semplice raffreddore e che la Cuddy puntualmente lo obbliga a fare.Questo perchè House vuole misurarsi con la malattia e possibilmente con una malattia che lo incuriosisca abbastanza,che lo metta di fronte a una nuova sfida.Inoltre credo che la sua scelta di non voler rapportarsi col paziente dipenda dal suo non voler lasciarsi coinvolgere sentimentalmente per concentrarsi solo sul caso e questo conferma ulteriormente la mia tesi secondo il quale House porta una maschera e che in realtà ha una sua sensibilità.Per quanto riguarda il suo team,House ha scelto ogni membro con una finalità precisa poichè ognuno riflette una personalità completamente diversa e ognuno è in grado di stuzzicare le sue riflessioni in maniera diversa.Alla fine di ogni puntata House sembra quasi illuminato da una cosa qualunque,che all'apparenza può sembrare banale ma che invece risolve magnificamente il caso...è su questo che dovremmo un pò soffermarci secondo me...le intuizioni di House,questo è il suo vero metodo!!

Marianna Giudice

FROM MARIANNA GIUDICE


Io ho seguito la maggior parte delle puntate su house...mi sembra riduttivo dire che noi donne seguiamo House solo perchè ha fascino.Di per se House non è per niente un uomo affascinante,anzi,ha uno sguardo duro,è scarno,storpio e mezzo drogato...poi se dobbiamo dirla tutta il telefilm lo guardano anche uomini e bambini....perchè????? Sposterei un attimo il discorso sull'argomento "sanità".....sappiamo bene che le malattie e le loro cure sono frutto dell'immaginazione di un autore ma il modo in cui questi casi vengono risolti scatena un pò in tutti noi il desiderio UTOPICO di avere a fianco una troup di medici in grado di recuperare l'irrecuperabile.....ma saremmo veramente in grado di sopportare un dottore così?? sgarbato,arrogante,presuntuoso, duro,forse un pò troppo realista?? come direbbe house " preferiamo guarire o essere confortati per quel pò che ci rimane da vivere??" Onestamente io questo non lo so...so solo che forse non è neanche questo il punto....il mio parere è k house abbia una maschera,una maschera che lui stesso si è creato e a noi non ci frega assolutamente niente del fatto che lui sia così burbero(anzi,questa cosa ci fa anche ridere) perchè dentro di noi sappiamo che lui non è realmente così e viviamo nell'attesa di scorgere il suo lato tenero nelle piccole cose....perchè a noi donne infondo piace questa doppia personalità se così vogliamo definirla....e poi quello che ci incuriosisce è anche il suo modo di ragionare,le sue intuizioni infallibili che generano inaspettatamente il colpo di scena,le storie personali di ogni personaggio che ovviamente spostano l'attenzione dall'ambito puramente clinico ed evitano di annoiare il pubblico....insomma..il telefilm è sicuramente un mix fatto ad arte che unisce in se vari generi e che punta sulla personalità forte di un personaggio dalle caratteristiche abbastanza insolite.......

Enrica Marrelli 3

FROM ENRICA MARRELLI




Foreman è forse l'assistente più importante dell'unità. Già dalla prima serie si può dire che sia il tuttofare di House, poiché svolge ogni commissione per lui. Durante la serie, Cameron lo paragona ad House, dicendo che sono molto simili. negli episodi dalla prima alla terza serie, foreman è sempre più simile al suo "capo" House dal quale cerca però di prendere sempre le distanze perchè lo considera senza cuore e bastardo... ha sostegno di questa tesi (della bastardaggine di house) vi posto un bellisimo video.

Enrica Marrelli 2

FROM ENRICA MARRELLI

lui è sempre sicuro di essere nel giusto???
quasi sempre.
esistono infatti due particolari puntate che dovrebbero portarci a pensare che alla fine non è proprio la perfezione, in questo caso medica, fatto persona.
cito le due puntate, anzo per meglio dire i due casi.
nel primo di questi, di cui però non ricordo il titolo, house si trova davanti al caso di un bambino durante la notte di natale affetto da una malattia sconosciuta. questa malattia è la stessa che aveva affetto una sua paziente molto ptempo prima, l'unica che non pè riuscita a salvare. PRIMO CASO IRRISOLTO
per quanto riguarda il secondo caso la questione è diversa...si tratta della puntata in cui gli viene sottoposto il caso di un uomo che in seguito a ictus era rimasto paralizzato completamente. house riesce a scoprire la causa dell'ictus e ipotizza anche un modo per guarirlo dalla paralisi.
La cuddy eprò non da il consenso per sottoporre il pazionete alla cura, che quindi ritorna a casa ancora paralizzato. mentre si trova davanti l'ascensore la cuddy decide di tentare la cura proposta da house e il paziente (quasi per magia) esce dalla paralisi.
la strabiliante guarigione però non viene comunicata a house. SECONDO CASO "IRRISOLTO"
....quindi....
ci deve esser un altro motivo per cui è tanto amato...o tanto odiato!!

Enrica Marrelli

FROM ENRICA MARRELLI



House sarebbe la rivincita dei medici internisti, quelli veri che come lui pensano per arrivare alla diagnosi e alla terapia giusta e sarebbe un eroe perché riesce laddove tutti gli altri internisti hanno fallito. Se non fosse che la medicina di House semplicemente non esiste" scrive su Tempo Medico Claudio Rugarli, Professore ordinario di Medicina interna nell'Università "Vita-Salute San Raffaele" di Milano. Trascurando il fatto che i casi proposti o il modo in cui sono gestiti dovrebbero essere considerati più fantamedicina, perché forse questo è il prezzo da pagare per la presenza in video Rugarli sottolinea che è soprattutto il modus operandi - ma aggiungerei anche vivendi - di House a sconcertare. Tutta la sua filosofia si condensa nella frase più volte ripetuta "preferisci un dottore che ti tiene la mano mentre muori o uno che ti ignora mentre migliori?" grazie al paziente di turno. Ovvio che davanti a un'alternativa del genere chiunque preferirebbe il medico bravo ma emotivamente assente all'empatico incapace, ma perché non ammettere la possibilità del medico bravo ed empatico? Chi l'ha detto che le due cose debbano essere mutuamente esclusive? Anche perché, come precisa pure Rugarli, se il paziente non ha una buona relazione col suo medico difficilmente ne segue le prescrizioni, vanificando il lavoro del migliore dei diagnosti. La conclusione del professore è che anche la cattiveria di Gregory House sia il prezzo da pagare per esigenze di spettacolo, perché un medico bravo e partecipe sarebbe stato noioso e non come sostengono quelli di Biltris il risultato dell'iper-etica del personaggio, come se non ci fosse qualcosa di eroico nell'essere entrambe le cose. House non sa nulla di epistemologia medica perché non concepisce l'importanza clinica della relazione medico-paziente e non è mosso da una ricerca di verità assoluta perché per lui esistono le malattie e non i malati, ma le malattie sono astrazioni ossia definizioni prognostiche e terapeutiche legate alle conoscenze mediche in un dato momento, quindi anche la verità è relativa alle possibilità conoscitive del medico.

LA VERITA' ASSOLUTA QUINDI NON ESISTE....CIO' E' CONFERMATO DALLE RIFLESSIONI FILOSOFICHE CHE CREANO CONTINUE TEORIE SULLO STESSO OGGETTO...??